Stiamo percorrendo un difficile tornante della storia e i fronti a cui dare risposte si stanno moltiplicando.
Per questo ho accolto l’invito di SkyTg24 a rispondere – nel breve tempo concesso dai tempi televisivi – ad alcune domande su temi cruciali quali la politica interna, il lavoro, la transizione energetica e le vie per un cessate le armi in Ucraina e per il raffreddamento della guerra di Putin contro le democrazie.
- Lo scorso weekend abbiamo ascoltato la leader di un partito che dice di saper navigare. Bene, ma dobbiamo crederle sulla parola perché non ci ha mai provato nemmeno una volta e nemmeno in un Comune piccolo. L’esperienza dell’incompetenza l’abbiamo drammaticamente sperimentata a livello nazionale con l’uno vale uno: tutti gli esseri umani contano ma le competenze che i singoli possono mettere a disposizione sono diverse.
Già solo per questo ho scelto da tempo di stare con chi ha dato e sta dando prova di capacità di Governo e di riforme: Renzi, Draghi, Macron. Con Italia Viva, con il Governo Draghi, nel partito europeo di ReNew Europe.
Non esiste la destra e la sinistra. Come non esiste solo il bianco e il nero. E anzi, la complessità della storia e della nostra società ci dimostrano giorno dopo giorno l’importanza della gamma cromatica, delle sfumature e della coerenza tra colori.
Per questo in politica esistono i riformisti. Il baricentro tra gli estremi. La capacità di mediazione che soppianta lo scontro. Lo studio al posto degli slogan. Quelli che ti invitano per parlare di temi non per dirti grazie che siete qui a far numero.
I numeri contano. Per questo vogliamo un’Europa forte nella difesa comune, nelle soluzioni comuni sull’energia, dal tetto al prezzo del gas fino agli acquisti comuni e agli stoccaggi comuni, così che nessuno Stato membro possa essere in difficoltà. Un’Europa politica sempre più coesa così da non essere strattonata dalle dittature. Un’Europa con filiere di produzione per tutti i beni strategici, dai microprocessori alla cybersicurezza fino alle filiere per le energie rinnovabili.
Non c’è stato sovrano che tenga nel confronto con le altre superpotenze. Non siamo più nell’800.
- Per questo abbiamo scelto la strada del PNRR, il Piano europeo, appunto. Quello che ci mette a disposizione 235 miliardi per creare nuovo sviluppo sostenibile: digitale, energetico, sociale. Con questa spinta allo sviluppo si creano posti di lavoro e il lavoro può essere una opportunità per tutti.
Intendo tutti a partire dalle donne, dai giovani, da coloro che lo hanno perso: con una formazione più tecnica dagli ITS alle STEM ci si può preparare per i nuovi settori emergenti.
Certo, hanno ragione i sindacati quando dicono che serve aumentare le retribuzioni. L’inflazione è troppo altra e il potere d’acquisto cala. Per questo si deve agire su due fronti:
- abbassare il cuneo, in particolare quello contributivo sui redditi più bassi che non hanno capienza fiscale;
- aumentare la produttività con un massiccio utilizzo delle tecnologie e del digitale, così che, aumentando i margini, le retribuzioni possano essere più alte. In Italia la produttività è ferma da 25 anni ed è un problema serio.
- Italia Viva condanna senza riserve l’attacco ingiustificato e ingiustificabile del Governo russo ai danni di uno stato sovrano e indipendente.
Non crediamo alle parole della propaganda russa perché per noi contano i fatti: invasione, città distrutte, donne violentate, bambini brutalizzati, civili uccisi senza pietà. Ancora negazione dei corridoi umanitari, privazione di acqua e viveri ai civili.
Non ci sono giustificazioni. Nessuna chiacchiera può coprire questo abisso.
Abbiamo votato il Decreto italiano per l’invio delle armi di difesa già esistenti in Italia all’Ucraina (lo hanno votato anche quelli che raccontano sciocchezze sulle armi).
Lavoriamo a fianco del Presidente Draghi per una de-escalation militare. Per un cessate le armi.
Vogliamo un mondo in pace e un mondo in cui viga lo stato di diritto e la democrazia.