Il Consiglio dei Ministri ha approvato la Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza (detta anche NaDEF).
Il DEF – Documento di Economia e Finanza – è il documento che viene pubblicato ogni anno, ad aprile e rappresenta il principale strumento della programmazione economico-finanziaria in Italia. È proposto dal Governo e approvato dal Parlamento. Mentre la NaDEF è l’aggiornamento del quadro macroeconomico e di finanza pubblica del DEF, in cui il Governo inserisce le nuove stime economico-finanziarie formulate sulla base dei maggiori dati a disposizione e del quadro macro più completo. Nella NaDEF l’esecutivo tiene conto di eventuali osservazioni formulate dall’Europa e aggiorna gli obiettivi programmatici che verranno poi normati in Legge di Bilancio. Anche la NaDEF è proposta dal Governo e approvato dal Parlamento entro il 15 ottobre.
Sono stata Relatrice della NaDEF 2021 e se ti fa piacere puoi ascoltare i miei interventi:
Relazione
Dichiarazione di voto
Il quadro macroeconomico e di finanza pubblica della NaDEF 2021
La NaDEF 2021 evidenza come, nell’arco dei pochi mesi intercorsi tra aprile e ottobre, vi siano stati significativi miglioramenti per l’economia italiana.
Le previsioni macroeconomiche sono state riviste al rialzo grazie alla tempestiva disponibilità di vaccini in grado di contrastare le varianti del virus in circolazione e grazie alla consapevole disciplina dimostrata dai cittadini che aderendo alla campagna di vaccinazione contro il Covid-19 hanno permesso all’Italia di essere tra i primi Paesi in UE per tasso di vaccinazione.
Naturalmente il rimbalzo dell’economia è stato possibile anche grazie alle misure di sostegno economico attuate con un’efficacia e un potenziale di stimolo alla crescita via via in aumento. Tanto che se il DEF prevedeva per il 2021 un PIL programmatico pari al 4,5%, la NaDEF lo prevede al 6%: livello confermato anche dai principali previsori Ocse, Bloomberg e Standard&Poor’s! Il PIL ha recuperato circa due terzi della flessione subìta l’anno scorso: pari al 9%.
Come ha affermato il Presidente Draghi: «Ora c’è fiducia nell’Italia, fra gli italiani e nel resto del mondo nei confronti dell’Italia».
Grazie a tali miglioramenti sarà possibile gestire ulteriori interventi di sostegno alla crescita economica del Paese. La politica di bilancio resterà espansiva fino a quando il Pil e l’occupazione avranno recuperato non solo la caduta, ma anche la mancata crescita rispetto al livello del 2019.
Il percorso programmatico per il triennio 2022-2024 consentirà all’Italia di coprire le esigenze per le “politiche invariate” e il rinnovo di diverse misure di rilievo economico e sociale, fra cui quelle relative al sistema sanitario, al Fondo di Garanzia per le PMI, all’efficientamento energetico degli edifici e agli investimenti innovativi. Sarà inoltre possibile attuare la riforma degli ammortizzatori sociali, un primo stadio della riforma fiscale e mettere a regime l’assegno unico universale per i figli.
I rischi sottesi al quadro macroeconomico
Il quadro macroeconomico è stato validato dall’UPB. L’Ufficio Parlamentare di Bilancio è un organismo indipendente costituito nel 2014 con il compito di svolgere analisi e verifiche sulle previsioni macroeconomiche e di finanza pubblica del Governo e di valutare il rispetto delle regole di bilancio nazionali ed europee.
Il giudizio positivo dell’organismo di controllo non deve esimerci da osservare con attenzione i rischi sottesi alle previsioni:
– la crescita economica che potrebbe essere interrotta da una recrudescenza della pandemia;
– la condizione della piena realizzazione del PNRR, senza la quale il tasso di crescita del PIL risulterebbe notevolmente inferiore;
– squilibri post pandemia delle politiche economiche. Quando la pandemia sarà superata i bilanci dei Governi e delle Banche centrali dovranno riassorbire gli squilibri finanziari accumulati. Eventuali sfasamenti nei cicli di ripresa tra Paesi, potrebbero incidere sui premi di rischio richiesti dai mercati a quelle economie con recupero più lento. Se tale eventualità riguardasse l’Italia, caratterizzata da uno stock di debito pubblico elevato, le tensioni finanziarie potrebbero velocemente interagire con le decisioni di spesa di famiglie e imprese. Per la UE tali rischi dipenderanno molto dal nuovo sistema di regole di bilancio, sulla cui revisione il dibattito è in corso.
La visione che ispira le previsioni macroeconomiche del Governo è positiva
Pur nella piena consapevolezza dei rischi, la visione che ispira le previsioni macroeconomiche del Governo per il periodo 2022-2024 è positiva. Infatti il Ministro Franco ha recentemente dichiarato che «l’espansione dell’economia italiana nei prossimi anni sarà sospinta da favorevoli condizioni monetarie e finanziarie, dal ritrovato ottimismo delle imprese e dei consumatori e dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che rappresenta un’occasione inedita per rilanciare il nostro Paese all’insegna della sostenibilità ambientale e sociale».
Se è chiaro quindi che la strategia di consolidamento della finanza pubblica si baserà principalmente sulla crescita del PIL stimolata dagli investimenti e dalle riforme del PNRR, è altrettanto chiaro che nel medio termine sarà tuttavia necessario conseguire una graduale riduzione del rapporto debito/PIL e adeguati avanzi primari. E che a tal fine, si punterà a moderare la dinamica della spesa pubblica corrente e ad accrescere le entrate fiscali attraverso il contrasto all’evasione.
Il programma politico
La vera e ultima grande opportunità per l’Italia resta la completa realizzazione del PNRR.
Un sfida che per essere vinta ha bisogno di precondizioni di contesto che da sole rappresentano un programma politico chiaro:
- coesione interna
- buon governo
- forte radicamento europeo.
Una sfida che l’Italia e noi tutti dobbiamo assolutamente vincere!