Le Comunicazioni del Presidente Draghi al Senato, che hanno preceduto il Consiglio europeo del 23-24 giugno 2022, sono state istituzionalmente solenni e politicamente rilevanti.
Mi permetto di consigliare l’ascolto e la lettura dell’intervento del Presidente Draghi: https://www.governo.it/it/articolo/consiglio-europeo-del-23-24-giugno-le-comunicazioni-del-presidente-draghi-al-senato/20105.

Gli interventi di Mattero Renzi (https://www.youtube.com/watch?v=6WPr0WJmHbM) e di Pierferdinando Casini hanno ricordato al Parlamento il valore della professionalità in politica e il senso della parola ‘serietà’.
Un richiamo che è bastato per fare in modo che la Relazione e quindi il mandato al Premier in vista dell’appuntamento del Consiglio europeo fosse pieno e forte con 219 sì e 20 no, e che contenesse il placet del Parlamento a continuare a sostenere l’Ucraina (con aiuti umanitari, finanziari e armi, così come votato nel Decreto della scorsa primavera), l’impegno perentorio a “esigere” il ritiro russo e la tensione a ogni iniziativa utile alla de-escalation e alla pace.
Il richiamo alla serietà non è però stato sufficiente a evitare la doppia eterogenesi dei fini dei movimenti populisti. Da un lato non abbastanza per evitare la scissione parlamentare di coloro che volevano violentare la Costituzione con il vincolo di mandato e dall’altro l’ennesima inversione a U di coloro che propagandavano il disimpegno dall’Ucraina ma che hanno poi votato la Risoluzione di maggioranza che confermava l’impegno. Nomi e cognomi: Di Maio e Conte. “Il fu” M5S.
Vi fermo subito però. L’affermazione «I politici non sono tutti uguali» non è corretta.
Ascoltando, le differenze sono macroscopiche. Il lavoro di chi in Italia sostiene l’azione del Governo Draghi nel solco europeo e atlantista crea uno spartiacque politico netto che sarà sempre più evidente mano a mano che si avvicineranno le elezioni.
C’è chi lavora con la diplomazia europea per una de-escalation bellica, senza dubbi circa il fatto che senza aiuti bellici non esisterebbe spazio diplomatico ma solo la resa incondizionata alla prepotenza di Putin. C’è chi sostiene con una costante opera quotidiana gli aiuti umanitari. Chi trova soluzioni alla crisi del grano (lo sapete che il 65% del grano mondiale è stoccato in Cina?). Chi lavora da anni per una difesa e una politica estera comune (il primo è stato De Gasperi). Chi lavora da anni per una autonomia energetica italiana (guardate chi sosteneva il referendum trivelle e chi erano gli odiatori anti TAP?) e lavora per la comunità energetica europea. Chi vuole completare il PNRR in tempo utile per sostenere la crescita, l’economia, le aziende e il lavoro degli italiani. Chi vuole aiutare chi non ce la fa e portare al lavoro chi ce la fa, abolendo abusi (Reddito di cittadinanza) e l’assistenzialismo a pioggia. Chi vuole dare ali alle decisioni aiuta a finanziare interventi nazionali alla Conferenza sul futuro dell’Europa e alla Comunità politica europea… Potrei continuare, ma avremo modo di riparlarne.
Esemplifico. Se un/una vostro/a amico/a avesse problemi al cuore, gli/le consigliereste di rivolgersi a un cardiologo e non a un podologo. Ne sono certa. Perché allora in politica quando avete un problema vi rifugiate tra i populisti qualunquisti aspettandovi che risolvano?
Ve lo chiedo per l’Italia. E ve lo chiedo anche per il Trentino e la preziosa Autonomia.