Dal 12 gennaio siamo on air con RADIO LEOPOLDA la “RADIO DELLA PASSIONE E DEL MERITO”: radioleopolda.it
Un progetto editoriale che abbiamo creato con Matteo Renzi ed i colleghi di Italia Viva Bobo Giachetti e Marco Di Maio (il Di Maio giusto!).
Su Radio Leopolda terrò una rubrica settimanale che ho voluto chiamare AGENDA RIFORMISTA in onore della “officina di pensiero” che abbiamo avviato in Trentino con l’appuntamento del Natale riformista dello scorso 29 dicembre.
Ogni puntata della mia rubrica sarà anche un PODCAST. Potrai trovare la raccolta di tutti i podcast sul mio sito così da poterli riascoltare nel momento della giornata in cui avrai più voglia e tempo e così da poterli condividere su tutti i canali social.
Potrai rimanere sempre in collegamento con il pensiero RIFORMISTA anche in modo semplice, scaricando la APP di Radio Leopolda sullo smartphone da App Store o Google Play oppure dall’auto durante i tuoi spostamenti!
La rubrica AGENDA RIFORMISTA ogni settimana proporrà discussioni e approfondimenti con ospiti di rilievo sui temi della parità di genere e dello sviluppo economico del nostro Paese.
In questa prima puntata di AGENDA RIFORMISTA ho voluto approfondire un tema attuale e importante per tutti gli imprenditori, i manager ed i consulenti d’azienda e per tutte le donne: i Rapporti e la Certificazione aziendale per la parità di genere.
È un tema attuale e importante, perché costituisce requisito aziendale per accedere ai bandi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e a quelli finanziati dal Fondo complementare PNRR.
Sai che l’idea di incentivare l’occupazione femminile e giovanile con la leva dei bandi PNRR è stata introdotta a livello europeo e che risponde alla precisa esigenza italiana di sostenere con l’inclusione dei talenti femminili e giovanili un percorso di crescita. La strategia della crescita del PIL è stata assunta dall’Italia come la principale per ridurre il debito pubblico e riportarlo gradualmente verso quell’obiettivo di medio termine.
L’Italia si è così attivata per avere un panel normativo all’altezza di questa sfida anche sul fronte dei Rapporti e della Certificazione aziendale per la parità di genere.
Parto parlandovi del Rapporto annuale sul personale e del Rapporto sulla situazione di genere che costituiscono documenti essenziali per accedere ai bandi del PNRR e che sono previsti dall’articolo 47 del Decreto Semplificazioni, Dl n. 77 del maggio del 2021 e poi ulteriormente disciplinati dalla L. 162/2021 sulla “Parità salariale”.
Ciascuna azienda con più di 50 dipendenti dovrà compilare ogni due anni questi Rapporti attraverso un format telematico del Ministero del Lavoro e depositarli a pena di esclusione, al momento della presentazione della domanda di partecipazione al bando o dell’offerta. Le aziende con meno di 50 dipendenti hanno la facoltà di compilare ogni due anni tali Rapporti ma sono comunque tenute, entro sei mesi dalla conclusione del contratto, a consegnare alla stazione appaltante tali Relazioni.
Per ottenere premialità (punteggi aggiuntivi) nei bandi PNRR è inoltre necessario che le aziende siano in possesso della Certificazione aziendale per la parità di genere, anch’essa disciplinata dalla L. 162/2021.
Le modalità operative per la redazione dei Rapporti e delle Certificazioni sono definite nel Decreto del Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio del 7.12.2021 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 309 del 30.12. 2021.
In attesa dell’ulteriore Decreto Ministeriale del Ministero del Lavoro, del Ministero delle Pari opportunità e del Ministero dello Sviluppo Economico, che fissi i criteri per la redazione della Certificazione aziendale, ho ritenuto molto importante presentare un emendamento, poi accolto nella Legge di bilancio 2022, grazie al quale è stato istituito presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali un Fondo di 3 milioni di euro, accessibile da tutte le aziende per la formazione del personale, dei manager, dei titolari dell’azienda che inizino il percorso di Certificazione aziendale per la parità di genere. (art. 1, comma 660)
È stato inoltre previsto un Fondo di 50 milioni per finanziare l’esonero contributivo introdotto dalla L. 162/2021. In particolare a decorrere dall’anno 2022 è previsto un esonero dal versamento contributi previdenziali a carico del datore di lavoro che sia in possesso della Certificazione, in misura non superiore all’1% e nel limite massimo di 50.000 euro annui per ciascuna azienda.
La redazione dei Rapporti e della Certificazioni ha certamente delle ricadute sostanziali in azienda, perché comportano un ripensamento della organizzazione interna e richiedono una precisa policy aziendale che riguardi congedi parentali, smart working, tempi di conciliazione, nidi aziendali ecc.
Un percorso impegnativo ma necessario, perché la mancanza di lavoro femminile crea un gap, una mancanza di PIL a livello nazionale che l’Italia non può più permettersi.
L’Italia centrerà gli obiettivi di crescita previsti dal PNRR e dalla Nadef solo se valorizzerà giovani e donne, diventando anche sotto questo profilo un paese europeo a tutti gli effetti.