Siamo convinti che dare valore alla cultura, alla conoscenza e alle competenze significa costruire una società più forte e libera.
Ed è per questo che la bellezza del nostro patrimonio culturale e storico è un bene comune che va difeso e valorizzato.
E sono proprio i luoghi della cultura che alimentano la coscienza culturale della nostra comunità, arricchendo le dinamiche di aggregazione e inclusione, implementando la capacità attrattiva dei nostri territori, sostenendo lo sviluppo economico, sociale e turistico delle nostre realtà.
In Trentino abbiamo la fortuna di godere di un patrimonio ambientale e culturale unico e per questo va sapientemente promosso e gestito attraverso una politica autonomista capace contemporaneamente di non disperdere gli sforzi fatti, ma pronta anche a guardare al futuro.
Senza dubbio la partecipazione e la produzione culturale sono uno dei principali motori di cambiamento positivo, ma perché abbiano un impatto profondo sul tessuto urbano e sociale di una città, è necessaria un’attenta programmazione d’intervento, che sappia tener conto della complessità dei sistemi urbani.
Ed è per questo che spesso, nonostante la forte partecipazione dei cittadini alle varie e notevoli proposte culturali nei nostri territori, in alcune zone, in alcune realtà potrebbero invece generarsi aspetti di disuguaglianza e divisione, anziché elementi di sviluppo.
La cultura arricchisce, unisce, integra, include, sostiene, sta a noi calarla sui territori, cucendola a misura delle diverse realtà, immaginare una connessione concreta tra chi promuove e chi riceve, in uno scambio continuo di emozioni e opportunità.
Come Italia Viva Trentino, crediamo sia necessario valorizzare i luoghi d’eccellenza, dai castelli, alla vivacità del patrimonio etnografico, dal sistema di fortificazioni alle testimonianze lasciate sul territorio dalla Grande Guerra, fino ai musei e ai teatri apprezzati a livello internazionale, dalle biblioteche agli archivi, dalle aree archeologiche agli itinerari naturalistici, attraverso eventi in grado di attrarre spettatori e visitatori anche da ben oltre la provincia.
Non deve mancare al contempo il sostegno ai diversi attori che interagiscono sul territorio nella creazione e promozione di offerte culturali di qualità, dai piccoli-medi musei ai castelli, dalle aree archeologiche agli eco-musei, dalle scuole musicali alle bande, dai cori alle filodrammatiche e, in ottica soggettiva, dalle associazioni alle cooperative, dalle fondazioni agli istituti culturali, insostituibili elementi della capillare rete dell’associazionismo trentino.
Continuare nel solco dei festival e impegnarsi in un’organizzazione intelligente di eventi e spettacoli dal vivo, capaci di generare interazioni economiche, sociali e turistiche importanti per il nostro Trentino, Trentino che deve assolutamente farsi promotore della valorizzazione delle tradizioni.
Viviamo in un territorio ricco di memorie, di storie e folclori, di retaggi culturali popolari, di luoghi confinanti con altri ma gelosi delle proprie specificità e delle proprie tradizioni. La valorizzazione di tutto questo, intesa non come chiusura al nuovo e al futuro ma come orgoglio delle proprie radici, fa parte del nostro DNA.
Ad esempio, la trasmissione in diretta nei comuni del Trentino di tutti i grandi festival e le principali manifestazioni delle valli aiuterebbe il senso di coesione territoriale, una comunità ha bisogno di sentirsi unita anche e soprattutto attraverso le proprie radici.
Questo significa investire sulla cultura, sulla cultura che il nostro territorio merita.
#riformistiperscelta