La scomparsa di Iris Setti ha sconvolto una comunità.
Rinnovo il mio cordoglio alla madre, alla famiglia e agli amici.
Purtroppo in questi anni abbiamo assistito ad un graduale smantellamento da parte delle destre degli strumenti di integrazione, protezione, di educazione al rispetto, di presa in carico dei maltrattanti, di collaborazione e sinergia con le Forze dell’ordine e la Procura. Ed ora sono le donne a pagarne le conseguenze più devastanti, è la nostra comunità a pagarne le conseguenze.
Dobbiamo rapidamente e senza giri di parole rimettere in campo strumenti efficaci nella lotta contro la violenza anche di genere, muovendoci contemporaneamente su due fronti.
Capire innanzitutto dove e se la rete di sicurezza è venuta meno, individuando le norme assenti o gli interventi che hanno impedito di perseguire, seguire, medicalizzare o rieducare soggetti violenti e/o psichiatrici. A riguardo sono note le prese di posizione degli psichiatri che lamentano assenza di posti letto e di un tentativo di riforma dei servizi psichiatrici provinciali che non va nella giusta direzione.
Il secondo aspetto da indagare è la stessa società trentina e roveretana.
I crescenti disagi economici, di relazione, di socializzazione – complici le crisi economiche, energetiche e lo smantellamento di servizi di prevenzione e protezione che erano avanguardie nazionali, come ad esempio l’integrazione, l’insegnamento alla lingua italiana per gli stranieri – hanno indebolito e incattivito un tessuto sociale e comunitario.
Bisogna rimettere rapidamente in campo questi servizi e potenziare al tempo stesso punti di ascolto, psicologico, fisici e/o virtuali, così come una strategia in piena sinergia con le istituzioni preposte all’ordine pubblico e le nuove tecnologie potranno sicuramente essere utili.
Oggi c’è la necessità anche di comunicare gli strumenti già esistenti e operanti per la sicurezza, oltre che quelli che verranno messi in campo, perché la comunità roveretana e trentina è profondamente scossa e va rassicurata.
Resta inoltre, e non per ultimo, prepotentemente da indagare il tema della violenza contro le donne. Anche in questo caso, l’aver depotenziato i servizi, i corsi di educazione al rispetto nelle scuole di ogni ordine e grado, il mancato rifinanziamento dei centri per la rieducazione degli uomini maltrattanti non ha di certo giovato ad un tessuto sociale fragile.
Se c’è un problema lo si affronta mettendo in campo tutti i migliori interventi noti e non a suon di propaganda.
L’autonomia ha potestà legislativa in molte materie così come nelle risorse da destinare ed è quindi maggiormente colpevole governare senza mettere in campo tutti gli interventi di prevenzione e protezione necessari.
Ed è per questo che consiglio alle destre di finirla con la deplorevole campagna sulla pelle dei cittadini, dato che negli ultimi cinque anni di governo hanno dimostrato di non esserne stati capaci.
#riformistiperscelta