Sapete già molto sulla Legge di Bilancio per il 2022 ma scommetto che avete letto poco sul “pacchetto” di misure e risorse sulla parità di genere e per il contrasto alla violenza sulle donne.
Eppure è un fatto storico che in fase di conversione siano stati stanziati 19 milioni! Per anni abbiamo avuto un profluvio di convegni sul tema parità e violenza contro le donne, ma meno concretezza e scarse risorse.
Oggi invece abbiamo una congiuntura nuova che finalmente dovrebbe trasformare l’approccio degli interventi da emergenziali a strutturali!
Il Piano Next Generation UE e i PNRR nazionali hanno posto il tema della parità e della non violenza contro le donne come uno dei 3 obiettivi trasversali di tutto il Piano e di ciascuna delle 6 missioni. Sarà così da qui al 2026 e questi 5 anni di interventi dovrebbero bastare per far fare alla nostra società quel salto culturale che tanto tarda a maturare in via spontanea.
Il Governo Draghi, la Ministra Bonetti, la Commissione Femminicidio, l’Intergruppo Donne del Senato stanno svolgendo in questa legislatura un lavoro sinergico e determinato così che ogni provvedimento venga letto e arricchito della prospettiva di genere.
A coronare questo intenso scorcio istituzionale mancherebbero l’approvazione della Legge sul Cognome materno – tema sul quale la Corte costituzionale si è espressa e che sul quale ha invitato il parlamento a legiferare – e l’istituzione della Commissione per i diritti della donna e la parità di genere, che al Parlamento UE esiste in via permanete dagli anni ’80. Su entrambi i temi ho proposto disegni di legge.
Anche la Legge di Bilancio per il 2022 ha ospitato norme e risorse sul tema.
E per questo devo ringraziare tutto il gruppo di Italia Viva al Senato che mi ha permesso, nel ruolo di Segretaria della Commissione Bilancio, di svolgere un intenso lavoro e di far stanziare 19 milioni sul 2022 per la parità di genere e il contrasto alla violenza di genere, con particolare riferimento agli interventi previsti dalla Convenzione di Istanbul sulla rieducazione degli uomini autori di violenza.
Oltre a 1 milione, che avevo fatto stanziare con un emendamento al Decreto Agosto e che è già a regime, con questa Legge di Bilancio si aggiungono 5 milioni al Fondo per le pari opportunità destinati ai progetti per il recupero di uomini maltrattanti. Inoltre 1 milione viene stanziato per l’accreditamento e la diffusione sul territorio nazionale dei Centri di rieducazione per uomini autori di violenza che vanno a operare in sinergia con la rete dei servizi socio-sanitari già presenti sul territorio e con le Forze dell’ordine e la Magistratura.
Un ulteriore milione, invece, va alle attività di monitoraggio e raccolta dati da parte delle Istituzioni per garantire che le modalità di lavoro di tali Centri siano uniformi su tutto il territorio. 2 milioni, sempre per il 2022, sono infine destinati ai Centri che operano con gli istituti penitenziari attraverso bandi promossi dal Ministero della giustizia e ai sensi dell’art. 13bis dell’Ordinamento penitenziario così come modificato dal Codice Rosso, che come noto non aveva stanziato risorse a corredo della norma.
Quello raggiunto è un risultato importante che aggiunge un tassello alla strategia integrata di contrasto alla violenza contro le donne. Lo considero come un punto di partenza perché il fenomeno della violenza sulle donne è grave e strutturale e necessita di ulteriore lavoro di rete e ulteriori risorse per essere affrontato con efficacia.
Importanti risorse sono state destinate anche a potenziare i servizi già esistenti: più 5 milioni (oltre ai 30 milioni resi strutturali) per i centri antiviolenza e più 5 milioni per il reddito di libertà. Italia Viva è da sempre in prima linea nel contrasto alla violenza sulle donne e nella promozione della parità di genere e lo dimostriamo concretamente.
È sempre il momento giusto per fare la cosa giusta.
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Credits foto di copertina: ©2021 Fotografico, Alberto de Leonardis\Senato della Repubblica