Il mobbing è una discriminazione che riguarda più del 10% dei lavoratori.
Serve una legge che, mettendo tutti nelle condizioni di lavorare in contesti dignitosi e liberi da molestie, consenta di rendere il lavoro più produttivo. L’obiettivo è diffondere un benessere tale da permettere a ciascuno di dare il meglio di sé nel lavoro.
Il ddl 2358, di cui sono prima firmataria, è una proposta di legge che tutela le persone contro ogni tipo di violenza o molestia sul lavoro, perpetrata da qualunque soggetto.
Si applica non solo nei casi di vessazione “dall’alto verso il basso” ma anche in quelli “dal basso verso l’alto”, ovverosia da parte dei dipendenti nei confronti dei superiori gerarchici o dei datori di lavoro.
Il disegno di legge, in pieno recepimento della Convenzione OIL, prevede anche l’introduzione della definizione aperta e flessibile di violenza e di molestia sul lavoro, prevede obblighi di prevenzione, protezione e contrasto di comportamenti persecutori e minacce, e anche la vigilanza sui luoghi di lavoro.
Infine, viene introdotto l’onere della prova attenuato a favore della vittima, ma anche sanzioni per le false denunce al fine di evitare strumentalizzazioni.
Se approvato, consentirebbe al nostro Paese di avere la normativa più avanzata a livello internazionale per contrastare i fenomeni di mobbing e straining sul lavoro.