Dietro ogni donna che subisce violenza c’è un uomo che la compie. Eppure, se ormai la rete dei centri di sostegno e rifugio per le vittime è ampia e abbastanza strutturata, le strutture rivolte agli uomini sono poche e mal distribuite sul territorio. E questo nonostante l’articolo 16 della legge 77/2013 che ha ratificato in Italia la Convenzione di Istanbul preveda esplicitamente che le parti “adottano le misure legislative o di altro tipo” per “istituire o sostenere programmi rivolti agli autori di violenza domestica”. Obiettivo: incoraggiarli “ad adottare comportamenti non violenti nelle relazioni interpersonali, al fine di prevenire nuove violenze e modificare i modelli comportamenti violenti”.

Continua a leggere l’intervista su Il Sole 24 Ore